Il percorso della cascata
Le carte topografiche indicano con il toponimo “sorgenti del Serio” le pendici sud occidentali del Monte Torena, a circa 2.500 metri di quota, in una zona impervia, priva di sentieri, modellata dal ghiacciaio che nel Pleistocene qui aveva la sua origine.
Poche centinaia di metri più sotto, a un’altitudine di 2.129 metri, vi è il lago Barbellino, che raccoglie direttamente l’acqua di queste sorgenti convenzionalmente identificate come punto di nascita del fiume.
Numerosi torrenti delle valli laterali concentrati tra Valbondione e Ponte Nossa versano le loro acque nel Serio: sono il Bondione, il Fiume Nero, il Grabiasca, il Goglio, l’Acqualina, l’Ogna e il Riso, per non citare che i maggiori. Con la confluenza del Riso, a valle di Ponte Nossa, terminano gli apporti significativi di torrenti laterali e il Serio scorre verso la pianura dove, attorno a Seriate, il suo letto si fa molto largo e in gran parte asciutto.
Qui dopo aver rifornito i canali di derivazione, il fiume cede le acque che ancora gli restano a un sottosuolo ghiaioso molto permeabile, andando ad alimentare falde idriche sotterranee. In tutto il tratto di pianura bergamasca, tra Seriate e Mozzanica, il Serio ha un alveo “a trecce”.
Il suo letto, molto largo è suddiviso in numerosi rami che si ricongiungono subito a valle, isolando barre ghiaiose e sabbiose, ricoperte solo durante le piene. Poco fuori dalla provincia di Bergamo, l’alveo perde questo aspetto confluendo in un unico canale, spesso interessato da meandri, fino allo sbocco in Adda, in località Bocca di Serio.
Dal cuore delle Alpi Orobie, fino alla sua foce nell’Adda, il corso del Serio si estende per 114 chilometri. Allo sfruttamento delle sue acque per usi irrigui e di forza matrice, iniziato secoli fa con derivazioni di rogge, a partire dai primi decenni del XX secolo si è aggiunto quello per usi idroelettrici.